Carmelo Andriani



Carmelo Andriani, Il Violino

- IL VIOLINO


Secondo grande album solistico frutto dello straordinario talento virtuosistico di CARMELO ANDRIANI che ritorna a dedicarsi alle difficilissime quanto suggestive opere di Eugene Ysaye ed inizia ad affrontare discograficamente l'universo bachiano in attesa della preannunciata integrale di Sonate e Partite. Non potevano, quindi, mancare in questo primo album di CARMELO ANDRIANI per IMD MUSIC & WEB le vette assolute della produzione per violino di questi due colossi della storia della musica: la struggente Sonata in sol minore di Ysaye, prima sue delle 6 Sonate op. 27 e la monumentale Partita n. 2 in re minore del Genio di Eisenach la cui Ciaccona conclusiva è forse il brano per violino solo più famoso ed amato (insieme ad alcuni Capricci di Paganini) dell'intera letteratura violinistica di tutti i tempi.
IMD Music & Web.



QUARTETTO ALCAPICLA
Carmelo Andriani violino
Claudio Andriani viola
Alessandro Andriani violoncello
Pierluigi Camicia pianoforte

quartetto-alcapicla

JOHANNES BRAHMS



QUARTETTO PER VIOLINO, VIOLA, VIOLONCELLO E PIANOFORTE N. 1 IN SOL MINORE OP. 25


  1. Allegro
  2. Intermezzo: Allegro ma non troppo - Trio: Animato
  3. Andante con moto
  4. Rondò alla Zingarese: Presto

QUARTETTO PER VIOLINO, VIOLA, VIOLONCELLO E PIANOFORTE N. 3 IN DO MINORE OP. 60

  1. Allegro non troppo
  2. Scherzo: Allegro
  3. Andante
  4. Finale: Allegro comodo


Recital

STRADIVARIUS STR 33782


"La splendida solitudine del virtuoso"

Si intitola “Recital” l’ultimo lavoro discografico del violinista barese Carmelo Andriani ed in effetti questo Cd ha il sapore di qualcosa di antico, di un rapporto con l’ascoltatore indipendente dalle mode del momento.Carmelo Andriani sceglie infatti di debuttare per una importante etichetta discografica, con un programma tutto incentrato sul violino solo e dal coerente percorso storico-musicale, centrato sulla figura dell’artista virtuoso, a tratti trascendentale.Le esaurienti note di copertina sono improntate proprio ad evidenziare questo aspetto: la letteratura per strumento solo, nel caso di strumenti come il violino, può diventare una vera e propria sfida per l’esecutore.Fin dai tempi di H.I. Biber e poi successivamente con J.S. Bach, il principe degli strumenti ad arco vede arricchirsi esponenzialmente un repertorio dove vengono indagate in tutti i vari aspetti le possibilità tecnico-espressive dello strumento attraverso, ad esempio, lo sviluppo della tecnica a doppie corde che amplifica le possibilità polifoniche dello strumento.Il dominio di tutte queste possibilità connota l’interpretazione di Andriani che sceglie un programma da “Recital” dedicato al primo Novecento, dove le tendenze neoclassiche e post-romantiche caratterizzano ed attraggono un gran numero di compositori (lo stesso Schönberg si troverà ad affrontare tale fase): si comincia così, non a caso, con la bella Sonatan°4 op. 27 di Eugène Ysaye che si rifà alla tradizione antica guardando esplicitamente al modello bachiano delle Sonate e Partite per violino solo.Si può anche osservare come esista un vero e proprio fil rouge che collega i vari brani di questo Cd, essendo il successivo la famosa Paganiniana di Nathan Milstein che proprio con Ysaye si era perfezionato. Allo stesso modo, coerenza di programma è rappresentata dai brani successivi, la struggente Sonata per violino solo op. 115 di Prokofiev e lo Scherzo-Capriccio op.6 di Fritz Kreisler (e ricordiamo allora anche che la sonata di Ysaye presentata in apertura di Cd è dedicata proprio al celebre violinista).Non poteva mancare la presenza di J.S. Bach in questo programma. Tuttavia, cosa questa singolare e a dir vero molto originale, la presenza del Kantor viene evocata attraverso un brano contemporaneo, composto da Orazio Maglio nel 2005 sulle lettere che compongono il nome Bach che vengono associate alle note corrispettive (si bemolle-la-do-si naturale), secondo la nomenclatura in uso nei paesi anglosassoni.E’ proprio tale brano, la cui durata sfiora i 20 minuti, uno dei motivi, forse, di maggior interesse del Cd, in quanto “prima” esecuzione discografica.Orazio Maglio si rifà alla tradizione antica, dove consonanza e dissonanza concorrono a formare il linguaggio musicale ed in questo egli si riavvicina alla scuola neoclassicista. Le citazioni e i rimandi al corpus violinistico bachiano sono molti e il risultato è qualcosa di molto accattivante e riuscito dal punto di vista stilistico.La tecnica di Carmelo Andriani è seconda solo alla bellezza del suo suono e ciò lo pone, a mio avviso, quale uno dei più interessanti e dotati violinisti italiani della sua generazione.La scelta dei tempi è sempre conforme al gusto più tipico per questa musica e la resa del suono del suo strumento (per l’occasione uno splendido strumento veneziano del 1743, un “Petrus Guarnerius”) risulta sempre calda e corposa nel registro medio-grave, mentre è brillante e decisa nei passaggi più acuti ed impervi.Un’ora di musica, insomma, che non affatica mai l’ascolto (cosa questo invero possibile per certi programmi solistici senza accompagnamento), ma anzi lo nutre e lo educa attraverso alcune tappe fondamentali del violinismo musicale magistralmente interpretate.
(Gabriele Formenti) per www.biblio.net



Esposito

ESPOSITO - Music for violin and piano


Sometimes a new listen to music with which one is largely unfamiliar and which has not had time to resonate, can lead to changed perceptions. Sometimes it seems charged with a greater level of intensity or individuality. I can’t say that this has been my experience, but the interpretative viewpoint is subtly different in these two recordings which, in any case, are to a degree complementary. The Italian duo of Carmelo Andriani and Vincenzo Maltempo – a fabulous Alkan player – recorded their discs in June 2014 whereas Mia Cooper and Lance Coburn set down their Champs Hill disc back in September 2012. Champs Hill added the Cello Sonata to the three violin sonatas to round out an all-string sonata recital, an eminently sensible solution. Brilliant, however, has taken another approach which has necessitated two discs, though you’ll find that the Champs Hill is a third as expensive again as the Brilliant so that financial outlay isn’t a determining factor. Repertoire, however, might be a factor, as the Italian duo plays both Irish Rhapsodies and examples from the Opp. 56 and 57 sets of Irish Melodies. There was plenty of room for all of them. As I wrote about the First Sonata in that Champs Hill recording this is almost a fin de siècle work but not one that shows much enthusiasm for the Franco-Belgian school; Franck’s precedent is not followed at all. Esposito’s muse was a much more gentle and refined, elegant one as demonstrated in theLento. The Italian duo is recorded in a much dryer, less resonant acoustic and their performance, as throughout, is more thrusting and impulsive. Cooper is by far the warmer tonalist but Andriani is the edgier but also more bittersweet interpreter; his approach to the Dies Irae quotation in the finale is also more complex. I noted that Brahms tends to be cited as an influence from the Second Sonata’s appearance onwards but Fauréan lyricism can also plausibly be adduced. Again the Italians are more daring and colour-conscious players, employing greater rubati and the violinist’s vibrato is wider and deeper. Where they seek out the music’s drama, the British duo locate its elegance and refined, sublimated passion. Both pairings take a long-term view of the opening movement of No.3, the work dedicated to Harty. This is the most harmonically interesting of the sonatas, and set against the greater extroversion of the Brilliant team we find a greater sense of nostalgia and a more veiled expression with the Champs Hill players. Different sides of the same coin? Perhaps it’s better to note that they find different perspectives on Esposito. The Italians add those two Rhapsodies, whose somewhat uneasy reconciliation of bravura recitativo late-romanticism and folkloric gesture sounds like an attempt to graft Sarasate’s precedent onto Irish music. Of the two the second has the more interesting features, not least Sarasatean whistling harmonics, and much lyricism, though the overtly folksy material in the second part of the first Rhapsody is certainly energetic and puckish. The Irish airs are transcriptions and are attractive, and brief and often melancholic. It’s interesting that Andriani forsakes the Guarneri he used in the sonatas for a contemporary Italian model for the Rhapsodies and Airs. I’m not sure quite why. It’s also worth noting that Jeremy Dibble’s fine notes offer specific dates for the sonatas that vary substantially from those used by Champs Hill. Can I offer advice if you need to decide on a particular disc? Yes, but not necessarily very helpful advice. Sound quality: Champs Hill. Esposito and the Violin: Brilliant. Esposito and the Sonata: Champs Hill. Esposito the Passionate: Brilliant. Esposito the Lyricist: Champs Hill.
Jonathan Woolf



Tom Cullivan

"lo spirito gaelico della musica di Cullivan trova in Andriani un sincero, appassionato cantore capace di ottenere dal violino, grazie anche ad una tecnica magistrale, sonorità dense e affascinanti, di grande espressività."



Mortari

Per la Phoenix Classics ha inciso con il pianista Pasquale Iannone in prima registrazione mondiale, un CD con Musiche di V.Mortari segnalato dalla critica più rappresentativa per “...l'effervescenza espressiva degli esecutori...” (Musica) e per “le indubbie qualità espressive dei due esemplari interpreti....in un compact assolutamente da non perdere.” (Il Corriere della Sera)



Carosello

Ha inciso per l'etichetta discografica Tactus con la Fondazione Orchestra Lucana, diretto da Vito Clemente, un CD in prima registrazione mondiale dedicato a raffaele Gervasio, segnalato dalla critica internazionale come uno dei dischi più interessanti dell'anno.